Diabete di tipo 1: l’intelligenza artificiale ora può predire i livelli glicemici

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Applicazione rivoluzionaria proposta dal Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Gestione e l’Innovazione in Sanità. «Abbiamo sviluppato modelli di deep learning per la predizione della glicemia postprandiale, integrando metodologie di intelligenza artificiale che spiegano al paziente e al medico le motivazioni della decisione presa». Lo annuncia Maria Triassi, presidente del Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Gestione e
l’Innovazione in Sanità (CIRMIS) e diretto dal professor Pasquale Arpaia all’indomani della presentazione all’International Conference on Advanced Technologies and Treatments of Diabetes (ATTD) dei recenti risultati ottenuti. Un palcoscenico globale, quello tenutosi a Firenze, dedicato alle innovazioni per il trattamento del diabete di tipo 1 al quale hanno partecipato 6.000 addetti ai lavori, con la presentazione di circa 1.000 articoli scientifici. Ed è grazie alla sinergia tra il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione e il Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia che sono arrivati risultati tanto significativi nella gestione del diabete di tipo 1. La chiave?
L’utilizzo di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale. Non a caso, il lavoro del CIRMIS a cui contribuisce attivamente il Prof. Paolo Montuori, fa parte del 10% dei contributi selezionati per la presentazione orale, fatto che ne evidenzia la sua rilevanza e innovazione. «Ad oggi – spiegano Triassi ed Arpaia- il “pancreas artificiale”, che integra il rilascio di insulina e monitora la glicemia, è una soluzione per il diabete di tipo 1. Tuttavia, la gestione della risposta glicemica postprandiale è rimasta una sfida da vincere e su questo abbiamo lavorato». La collaborazione con l’U.O.C. Diabetologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, guidata dal professor Giovanni Annuzzi e dalla professoressa Lutgarda Bozzetto, è stata emblematica per la raccolta dati da pazienti reali che ha portato allo sviluppo dell’algoritmo da un gruppo del laboratorio di eccellenza Arhemlab (DIETI), composto dal Prof. Pasquale Arpaia, Prof. E. De Benedetto, Prof. Roberto Prevete, Dott. Ric. Andrea Apicella, e
le Dottorande Sabatina Criscuolo e Marisa Pesola. Inoltre, il CIRMIS con gli Ing. Dott. Ric. Nicola Moccaldi e Ing. Francesca Mancino, dottoranda DIETI, ha presentato all’ATTD uno studio di fattibilità su un prototipo per la misura non invasiva dell’assorbimento di insulina iniettata sottocute. Il dispositivo, basato su un metodo di autocalibrazione in tempo reale, si propone come un passo avanti
nel campo della medicina personalizzata. Nel panorama della ricerca scientifica, il connubio tra medicina ed ingegneria si configura infatti come forza trainante verso il futuro della salute. Il Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Gestione e l’Innovazione in Sanità, diretto dal professor Arpaia, emerge dunque come elemento di progresso nell’unione di competenze trasversali. Ad oggi il CIRMIS si erge come faro di innovazione per chi lotta contro il diabete di tipo 1 promettendo ulteriori traguardi rivoluzionari e consolidandosi come punto di riferimento nel connubio tra medicina ed ingegneria.

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