Seconda edizione di questo simpatico libro, di cui ho curato la prefazione e la copertina, del carissimo nostro giornalista Alberto Alovisi, che a distanza di tempo, viste le richieste ricevute, ha deciso di dar vita alla seconda edizione di questa sua singolare Autobiografia. Non per celebrare se stesso, ma per ricordare un momento della storia di Napoli, partendo appunto da quando aprì gli occhi a via Cirillo dove nacque.
Alberto ha vissuto la sua vita lavorativa a bordo delle navi della Tirrenia in qualità di Commissario di bordo ed in questo suo ‘ricordo’ troviamo una serie di aneddoti intriganti sulla vita a bordo di una nave. Ha iniziato imbarcandosi su navi da carico per passare poi a quelle passeggeri girando il mondo. Per chi si è deliziato negli anni settanta con i notissimi telefilm americani “Love Boat” potrà trovare tra le pagine di “Che vita ragazzi che vita” uno spaccato di ciò che veniva raccontato in quei telefilm, non la fiction, ma la vita reale.
Sono stati con lui a raccontare, oltre la sottoscritta, il vice-presidente Ordine Giornalisti della Campania Mimmo Falco che ha particolarmente apprezzato la lettura anzi ne era proprio entusiasta, coinvolgendo la folta platea degli intervenuti illustrando gli episodi che più l’avevano colpito, lo stesso per il collega Harry Di Prisco, per Mario Orlando e Giuseppe De Girolamo.
Molto commosso Alovisi per il tributo ricevuto al suo lavoro. In sala l’amata consorte Elena, i figli Fortunato e Francesco Saverio ed i molti amici intervenuti a rendergli omaggio e ad acquistare il suo volumetto catturati dalle parole dei relatori.
Ha moderato gli interventi la giornalista Laura Caico. Un particolòare ringraziamento all’avv.Gennaro Famiglietti che ha concesso i saloni dell’Istituto di Cultura Meridionale per la presentazione ed ha mandato i suoi saluti da Roma (lo sciopero dei trasporti gli ha impedito di intervenire ).
Per chi volesse acquistare questo Love boat all’italiana (il testo è corredato di una raccolta fotografica) può contattare alberto.alovisi@alice.it o albertuccioaaa@gmail.com
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