Recensione a cura di Libreria Libridine
Si può amare un libro solo perché ci si innamora della penna che lo ha generato? A noi è successo, e stavolta abbiamo voglia di condividere con voi questo testo così “anomalo” e particolare proprio per far innamorare anche voi.
Innanzitutto, alzi la mano chi non conosce Fabrizia Ramondino. No, non vi preoccupate: se non la conoscete (ancora) siete in buona compagnia. Già. Perché pare quasi che certi temi, certi autori, certe pagine della nostra letteratura debbano restare celate da qualche parte, lontano dalle grandi opportunità e dai riflettori importanti.
E invece autori come la Ramondino vanno conosciuti a tutti i costi.
Oggi presentiamo – di questa autrice – L’ISOLA DEI BAMBINI in particolare. « _Celebravo, ma non lo sapevo allora, dopo tremendi riti di iniziazione, il mio passaggio all’età adulta, che per una giovane donna una volta significava fare un bambino, per me invece fu saperlo portare in spalla_ ». Già. L’isola dei bambini è un libro diverso, particolare, perché il tema è particolare: tra le esperienze di pedagogia e di sviluppo comunitario pre-’68, l’Arn, Associazione risveglio Napoli, si occupò della drammatica condizione dell’infanzia nelle parti più povere della città partenopea. Il ricordo di quella esperienza, vissuta in prima persona da una delle migliori scrittrici del nostro Novecento, rivivono proprio tra queste pagine che rappresentano anche un capitolo della storia del volontariato e della partecipazione sociale “made in Naples”.
In un momento storico in cui certe miserie ritornano a galla, e certi abbandoni diventano più cocenti, vogliamo riproporvi quelle pagine anche per darvi la possibilità di scoprire una scrittrice unica.
Avete la possibilità di approfondire questa conoscenza anche andando ad ascoltare i podcast a lei dedicato, realizzati da Mis(s)conosciute, che si occupa proprio di divulgare opere e autrici meravigliose, indegnamente dimenticate.
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