Era il 5 luglio del 1984 , sono già passati 40 anni. Il giorno del primo abbraccio di Diego Armando Maradona a Napoli in uno stadio San Paolo gremito da 70mila persone. Pantaloni celesti e maglietta bianca, come il Napoli, come la sua Argentina, la prima immagine del Pibe de Oro da giocatore del Napoli lo ritrae sulla scala che porta al terreno di gioco dello stadio Da quel momento la carriera di Maradona ha cambiato la storia di Napoli, del Napoli e della sua vita. Palleggi, saluti, felicità, spensieratezza e ciak, si gira e “Buonasera napoltani”.
Il blitz di Ferlaino e Juliano, che divenne una trattativa lunga e logorante lo portò a Napoli per 13 miliardi abbondanti. Il lascito del Pibe de oro 81 gol in campionato, 115 in totale con la maglia del Napoli. Poi gli scudetti (due), la Coppa Italia, la Coppa Uefa e la Supercoppa Italiana. Ma più dei titoli la sua presenza diventata sinergica con la città in un abbraccio che non ha mai fine. Anche dopo la sua scomparsa la piazzetta a lui dedicata ai Quartieri Spagnoli è diventata una delle più visitate della città. Una storia d’amore a tutti gli effetti con una data di inizio, il 5 luglio 1984 ma che continua ogni giorno, anche ora che D10S ci ha lasciato da qualche tempo, infinita per le vie di Napoli, dello stadio intitolato a suo nome e sui social.
Un matrimonio perfetto tra città e mito, Napoli e Maradona, per sette anni fondamentali anche per tutto il calcio italiano che fu trainato da questo trasferimento in un campionato che di lì a poco avrebbe visto nascere grandi rivalità con il Milan degli olandesi e l’Inter dei tedeschi. Tutti stimolati dal battere il migliore, Diego, anche oggi che sono passati 40 anni ricordato come tale da compagni, avversari e semplici tifosi di tutte le squadre.
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