Ci sono realtà lavorative che si alimentano di stereotipi e luoghi comuni, una di quelle che ne subisce l’influenza e il mestiere del camionista. Per sgombrare il campo da tutti questi pregiudizi, Marco Manna, camionista e attivista di Torre del Greco in provincia di Napoli ha scritto «Il mio amico camionista», un a sorta di diario scritto dall’amico di un camionista che racconta tutte le sue peripezie, nelle lunghe giornate e nottate di lavoro, lontano da casa, mentre ingoia migliaia di chilometri e scopre paesi e culture diverse. Lo stile ironico e fortemente serio e di denuncia del Manna richiama ad un geniale connubio tra tratti del romanzo di Jack Keourac “Sulla Strada” e linee leggere e ironiche, senza una furba sagacia, del mito di Fantozzi.
«Nell’immaginario comune- dice Manna- per guidare un camion devi essere rozzo, sporco e cattivo, devi conoscere le migliori trattorie, avere un senso del pericolo molto basso.
Ma tutte queste cose sono vere ?
Alcune sono solo conseguenze di una vita vissuta al limite e in balia del profitto a tutti costi. Camionisti tenuti in attesa per ore, perché i cassoni dei camion devono sopperire all’insufficienza delle piattaforme logistiche , dovute ai mancati investimenti di chi si professa imprenditore, ma che invece sono solo opportunisti, che speculano sui lavoratori.
Dopo dieci ore di attesa, in un piazzale a quaranta gradi d’estate e zero gradi d’inverno, spesso senza servizi igienici e una sala ristoro dove prendere un caffè, voi sareste ancora gentili e accondiscendenti?»
«Il mondo del lavoro è cambiato negli ultimi 30 anni in tutti i settori – aggiunge Marco Manna- si richiede più produttività, che porta a carichi di lavoro eccessivi, che nel mondo del trasporto significa più incidenti. Se in una fabbrica un operaio si fa male, crea un danno a sé stesso, se un camionista sbaglia una manovra può coinvolgere anche chi con lui condivide la strada. Il camionista vive una vita parallela a quella di altri lavoratori, che spesso lo fa vivere distante dai suoi affetti, e questo spesso può creare problemi seri nelle sue relazioni personali».
Tutti questi argomenti insieme a tanti altri, come l’ingresso di società di capitali in un modo che da sempre era composto da piccole e medie imprese, li potete trovare nel romanzo «Il mio amico camionista».
Una storia che mette a confronto la vita di due amici, che nonostante abbiano un approccio diverso alla vita e alla strada, restano uniti nelle mille difficoltà.
L’autore tratta tutto con ironia, un tema che tra le righe si rivela drammatico, tra una risata e una riflessione , il lettore viene accompagnato in un mondo spesso sconosciuto a chi non e’ del settore.
Un’occasione per capire direttamente da chi ci lavora, come funziona il mondo del trasporto, e come vive chi lo svolge.
Marco Manna, 48 anni di Torre del Greco in provincia di Napoli, è sposato con Francesca (Guerriera) ed ha due figli (Natale e Salvatore (fottuti geni), Da anni è camionista con la passione della lettura e scrittura; scrive storie e articoli su questo e argomenti di tipo ambientale da anni. In questo primo romanzo vuole offrire un’opportunità di riflessione per chi è del mestiere e un’occasione per far conoscere veramente questo mondo complesso a chi lo vede in modo stereotipato. Il libro è in vendita su Amazon