Le pagine di cronaca ci raccontano con cadenza quasi quotidiana di episodi di violenza fisica e mentale che riguardano in particolare i giovanissimi o le donne. Adolescenti protagonisti di bullismo, cyber-bullismo, violenza in genere, e non ultima la pandemia, periodo in cui proprio i ragazzi hanno risentito tanto della mancanza di socialità, con reazioni che sono sfociate, spesso, in un vero e proprio malessere psico-fisico, talvolta anche con gravi conseguenze. In questo contesto si inserisce l’impegno e il lavoro della dr.ssa Annamaria Ascione, psicologo clinico che recentemente ha acquisito la delega regionale da parte del Sindacato Medici Italiani-SMI, un cambiamento epocale che consentirà di svolgere un lavoro integrato tra medici, psicologi e scuole per la salute dei giovani. Il prossimo 13 dicembre, ore 11 a Villa Doria D’Angri a Napoli, la dr.ssa Ascione interverrà all’iniziativa “RACCONTARSI DENTRO”, minirassegna multimediale sulla devianza e il rischio, promossa dall’associazione culturale Artur, nata dopo il 18 dicembre 2017 allorquando nel pieno centro di Napoli un ragazzo di 17 anni venne ridotto in fin di vita da una baby gang. Dal fatto di cronaca scaturì una grande battaglia di impegno educativo e civile rappresentato appunto dall’associazione fondata e presieduta dalla madre del giovane, Maria Luisa Iavarone, docente universitario presso l’Università Parthenope di Napoli. Nel corso dell’evento, autofinanziato e realizzato anche con un piccolo contributo della “Film Commission” della Regione Campania, parteciperanno anche Francesco De Core (Direttore de “Il Mattino”) e gli attori Rosalia Porcaro e Ciro Capano e saranno decretati i vincitori dei migliori cortometraggi, spot e video-stories partecipanti al Bando di concorso promosso dall’associazione. La dr.ssa Ascione interverrà illustrando il progetto “Itinerari dell’Anima – Arte & Psiche per raccontarsi dentro” – ideato per l’Ente del Terzo Settore “Concordia Magna Res Crescunt” e “Anima Iris – Consulenza Integrata in Psicologia Clinica” – un percorso tra le emozioni e le storie di vita di chi sembra aver perso la speranza. Sono le storie dei ragazzi, il loro dolore, la loro voglia di vivere, le paure e le speranze che ritrovano voce ad essere i protagonisti di questo intervento creativo che consente l’elaborazione del dolore e della sofferenza, perché il dolore può essere davvero una risorsa, se si riesce a trovare in esso la forza trasformativa. La metodologia di questo progetto innovativo consta dell’integrazione tra le tecniche psicoanalitiche di gruppo, il movimento corporeo (grazie all’esperta Niola) e le arti figurative (attraverso l’ausilio di quadri – principalmente quelli dell’artista Ester Rascato) in una interazione complessa in grado di calarsi nelle reali esigenze dei partecipanti alla progettualità e la restituzione grafica finale dei giovani mediante il disegno che offre la rappresentazione dell’esperienza vissuta nell’incontro. La giornata sarà anche l’occasione per confrontarsi su un possibile “bilancio sociale”, su quanto si è fatto ma soprattutto su quanto c’è ancora da fare su temi quali: il contrasto alla violenza, il disagio giovanile e le povertà educative che riguardano i giovani del nostro paese.
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