Una filiera agroalimentare, condita di tradizioni, storia ed eccellenze. Così Vico Equense ottiene dalla Commissione Unesco il via libera per l’ultimo step, quello di Parigi, per entrare ufficialmente nel gotha delle località del mondo che eccellono nella attività creative. Al pari di Zahlè in Libano, Östersund in Svezia, Jeonju nella Corea del Sud, Gaziantep in Turchia, Papayàn in Colombia e naturalmente Parma, Bergamo e Alba in Italia, Vico Equense ha convinto tutti grazie a tutti gli elementi che rendono unico questo territorio. I paesaggi incantati che dal mare alla montagna si uniscono attraverso borghi intrisi di tradizione. I prodotti tipici riconosciuti in tutto il mondo, la formazione con uno degli istituti scolastici più rinomati nel campo della Gastronomia. Ma soprattutto, la creatività. Tutti fattori determinanti per ottenere uno dei titoli più ambiti tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco: città creativa per la Gastronomia, un riconoscimento che elogia il rapporto unico che in queste terre l’uomo ha stretto con la natura e che si concretizza in prodotti enogastronomici preziosi, leccornie pregiate, tra le migliori al mondo. Il sistema – Vico Equense ha basato la sua candidatura a “Creative Cities” sulla consapevolezza dell’importanza strategica che il reparto enogastronomico della città, ma anche del territorio circostante della Penisola Sorrentina, riveste sia in campo economico, sia in campo turistico e culturale. “Una vocazione non solo millenaria, ma innovativa e pulsante – spiega il sindaco Peppe Aiello – che ha eletto questa terra meta prestigiosa del buon cibo e della buona ospitalità. Fare parte del network significa entrare in un circuito certificato Unesco, di città che si impegnano a condividere best practices, sviluppare partnership e progetti comuni”. A fare da apripista i cultori del gusto, i tre chef stellati Antonino Cannavacciuolo (tre stelle Michelin), Gennaro Esposito (due stelle Michelin) e Peppe Guida (una stella Michelin). Innumerevoli gli attestati di vicinanza: la E.art.h. S.r.l. di Monticello d’Alba, leader nel commercio al dettaglio di oggetti d’arte, l’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale (IMAA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la “Roma Unesco City of Film” appartenente al network delle Città creative nel mondo, le condotte Slow Food Costiera Sorrentina e Campania, l’Unione Industriali di Napoli, la Facoltà di Economia e Turismo dell’Università di Istanbul (Turchia), l’Università della Florida (Usa), l’Istituto Alberghiero “De Gennaro” di Vico Equense, la Fondazione Monti Lattari, l’associazione dei pizzaioli vicani “Pizza a Vico” l’associazione dei commercianti “Acove” e “Aicast” di Vico Equense e tante altre ancora, come l’appoggio del fondatore di Eataly Oscar Farinetti, del presidente di Icomos Italy Maurizio Di Stefano e della titolare della Prima Cattedra Unesco sull’educazione alla salute dell’Università Federico II Annamaria Colao. Ora si attende il verdetto di Parigi: “E’ uno dei primi obiettivi che ho immaginato fin dall’inizio del mio mandato – ha continuato il primo cittadino -. Quando ho messo in campo quest’idea ho visto tanti volti perplessi. Alcuni mi hanno preso per folle. Ho risposto lavorando con la mia squadra senza sosta per un anno e mezzo, facendoci trovare pronti e preparando nei minimi dettagli l’iter per raggiungere questo risultato. Man mano che la nostra visione prendeva forma, ho visto la fiducia e la passione negli occhi di tutti quelli che hanno collaborato a questo progetto. Sono tantissimi, li ringrazierò uno ad uno non appena avrò preso coscienza di questo meraviglioso risultato. Abbiamo ancora tanto da raccontare al mondo intero e da oggi inizia una nuova sfida”, ha concluso il sindaco.
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