Confesercenti Campania, è allarme economico al Sud

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Confesercenti Campania richiede a gran voce di prorogare i termini dei leasing e della moratoria per i pagamenti dei mutui presenti e quelli obbligati fatti nel biennio 2020/2021 dagli imprenditori perché dovevano soddisfare quelli che erano i costi di gestione delle loro aziende. Da questo mese di gennaio le banche esigono il pagamento di quanto dovuto, pena l’iscrizione al Crif e, dunque, un inizio di crisi economica per le imprese. «L’allarme è rosso- attacca Vincenzo Schiavo, vicepresidente nazionale di Confesercenti, con delega al Mezzogiorno, e presidente di Confesercenti Campania – perché quando le aziende stavano chiuse nessuno ha mai sospeso i costi di locazione, le spese per le utenze e da parte dei Governi non si sono cercate le soluzioni per far fronte al pagamento dei fornitori o delle tasse dovute. Bisogna assolutamente fermare quello che è per noi uno tsunami che può travolgere definitivamente le imprese del Mezzogiorno». In Italia 695mila imprese, dal 17 marzo 2020 ad oggi, hanno ottenuto finanziamenti per un totale di 27 miliardi di euro. Il 65% di tali attività è del Mezzogiorno, che hanno ottenuto in prestito 18 miliardi. «Circa 450mila imprese del Sud – spiega Schiavo – sono dovute ricorrere a dei finanziamenti per tirare avanti, non certo per comprare la casa al mare o in montagna. Prestiti necessari per poter far fronte agli impegni assunti in tempi di pandemia. Tutte queste imprese adesso sono obbligate a restituire i soldi che non hanno, avendo bilanci in rosso. Circa 220mila aziende del Mezzogiorno hanno utilizzato anche i 25mila euro del decreto Cura Italia per far sopravvivere le loro imprese, sfamare le proprie famiglie e per pagare le spese minime. Nessuno interviene, ed anzi sappiamo che le banche stanno intimando agli imprenditori di pagare altrimenti li sottopongono al “rientro”, con segnalazione, per debiti, nella Crif e nel Cerved. Parliamo di imprenditori che già si trovano dei fatturati dimezzati dalla crisi rispetto all’anno scorso». Le attività economiche in generale sono in ginocchio, tranne sporadici casi. «Le eccezioni sono rarissime- afferma Vincenzo Schiavo – e riguardano solo alcune tipologie di esercenti: supermercati, alimentari, farmacie. Ma l’85% delle aziende soffre, avendo ridotto in media del 30-35% il fatturato rispetto al 2019. È necessaria una moratoria. Il Governo deve sbrigarsi per far slittare almeno al 30 giugno la data ultima per il rientro di mutui, finanziamenti e leasing perché ora le imprese non riescono a pagare». Tra i settori maggiormente travolti c’è il turismo, che non è mai veramente ripartito da inizio pandemia. Ogni giorno ci sono centinaia di voli aerei e viaggi in treno che vengono cancellati. Sono milioni i turisti che mancano all’appello per colpa della pandemia e le imprese come alberghi, B&B, parchi termali e a tema, e conseguentemente una quantità enorme di professionisti, sono in ginocchio. «Vanno prorogati anche i pagamenti di mutui e leasing per il settore dei trasporti relativo al turismo, sostanzialmente fermo a causa della quarta ondata Covid. Le aziende hanno impegnato nella gestione ordinaria, per sopravvivere, i prestiti e quel poco che hanno fatturato negli ultimi due anni. Il 75% dei mezzi utilizzati nel turismo è acquistato in leasing e le società concessionarie chiedono il pagamento entro gennaio, pena il sequestro dei mezzi. Confesercenti – conclude Vincenzo Schiavo – ritiene che sia obbligatorio che lo Stato sospenda leasing e mutui, prorogando le moratorie per le imprese o migliaia di aziende saranno costrette a fallire».

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