Cosa pensa una scienziata del pregiudizio di genere che permea ancora la ricerca medica? E cosa pensa un premio Nobel del rapporto tra scienza e Dio? A queste e altre domande è dedicata la versione aggiornata del progetto “Dialogs Beyond Borders”, da oggi online e accessibile a tutti, nella nuova sezione web “House of Sciences” del sito Fondazione Menarini. Un secondo ciclo di incontri, profondi, intimi e sinceri, con alcune delle menti più brillanti della scienza mondiale, per consentire un viaggio nella vita dei grandi geni della ricerca medica. I “dialoghi oltre confine” si arricchiscono di 8 nuove videointerviste, tra cui un Nobel per la chimica, per un totale di complessivi 15 incontri, tra cui 5 Nobel. Si tratta di conversazioni informali con i più importanti protagonisti della scienza di quest’ultimo secolo, per esplorare il loro approccio verso la vita non solo sui temi della ricerca , ma anche quelli dell’etica, della religione, fino all’attualità. Dal rapporto con Dio alle differenze e discriminazioni di genere nella scienza, fino alla guerra e all’importanza della comunicazione scientifica in situazioni d’emergenza, come ha insegnato la pandemia Covid. “Quando decisi di proseguire gli studi dopo la laurea in biologia, mia madre mi disse che una donna aveva bisogno di una professione, così mi misi a studiare per ottenere contemporaneamente una licenza per insegnare. Credo che oggi sia stato rotto il tetto di cristallo e che il futuro sarà sempre più popolato da scienziate donne” racconta Hermona Soreq, pioniera dell’applicazione della biologia molecolare e della genomica. Nella videointervista ad Aaron Ciechanover, premio Nobel per la chimica nel 2004 per la scoperta della degradazione proteica mediata dall’ubiquitina, si affronta anche il delicato tema del rapporto tra scienza e religione. “Quando avevo dieci anni pensavo che la Bibbia fosse solo un libro pesante per conservare i fiori secchi”, racconta. “Dio è nel mio cuore – prosegue -. Se adatti la religione a una cultura, la scienza e l’esistenza di Dio non sono in contraddizione”. Nel “tu per tu” con Eric Chivian, vincitrice del Nobel per la pace nel 1985, il focus è il rischio nucleare e la lotta ai cambiamenti climatici. “C’è un livello alto di belligeranza in tutto il mondo, in un momento in cui abbiamo bisogno di più cooperazione internazionale per affrontare problemi come i cambiamenti climatici”. Tra i grandi nomi ospitati nella gallery di Dialogs Beyond Borders c’è anche uno scienziato italiano, Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute alla Northeastern University di Boston, il quale fa una brillante analisi dei numerosi errori comunicativi fatti durante la pandemia sia da parte delle istituzioni che dei media e degli scienziati. “La crisi è stata usata dalla politica e questo non sarebbe mai dovuto capitare nella gestione della pandemia”, commenta.“Scienziati e media non siamo stati capaci di comunicare bene con il pubblico e spiegare loro come funziona la scienza”, aggiunge. “In un momento in cui il sapere scientifico svolge un ruolo fondamentale nella vita di ciascuno, ma è purtroppo percepito come una conoscenza di nicchia per un’élite di persone, abbiamo voluto lanciare un nuovo modo di comunicare la scienza mostrando il legame profondo esistente tra progresso scientifico e la quotidianità. Speriamo che questa serie di incontri con “geni del sapere”, così diversi ma intrinsecamente legati dalla loro passione e determinazione nel perseguire il sapere, possono essere di ispirazione per tutti noi ed in particolare per i giovani” dice Lorenzo Melani, Presidente e Direttore Scientifico della Fondazione Menarini.
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