-Esattamente trentotto anni fa si verificava a Napoli il disastro del deposito Agip. Un’esplosione tra i silos di carburante che determinò 5 morti, 165 feriti e 3mila sfollati. Ed è ancora attesa la bonifica. L’incendio scoppiò il 21 dicembre 1985, di notte, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Nella grande area Agip, durante alcune operazioni di pompaggio del carburante si verificò una fuoriuscita incontrollata di benzina e alla prima scintilla si scatenò l’apocalisse. Intorno alle ore 4,40 alcuni addetti alla sicurezza avvertirono un forte odore di benzina. Dopo solo pochi minuti il disastro: alle ore 5:13 decine di migliaia di metri cubi di benzina esplosero creando poi un micidiale effetto a catena che coinvolse 30 cisterne che, una dopo l’altra, prendono fuoco. Napoli e la sua provincia vennero svegliate di soprassalto: in tanti, sentendo il boato, pensarono all’eruzione del Vesuvio. La spaventosa onda d’urto prodotta dall’esplosione prese in pieno un treno della circumvesuviana in transito, i feriti nel convoglio furono 40. Alla fine del disastro il bilancio fu molto pesante, in termini di vite umane e di danni ambientali. Migliaia di litri di carburante finirono prima nelle fogne e poi a mare. A quasi 40 anni da quel disastro solo una parziale bonifica e riconversione delle aree a est del centro sono state avviate. Più in generale i quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a teduccio attendono ancora il rilancio definitivo.
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