“Intitolare un’istituzione in vita è una cosa abbastanza rara, ma intitolare il Ceinge al professore Franco Salvatore ci è sembrata un’iniziativa significativa, degna e auspicabile per uno studioso e uno scienziato del suo livello”. Lo ha spiegato Pietro Forestieri, presidente del Ceinge, che oggi ha condotta la cerimonia di intitolazione del centro napoletano di biotecnologia avanzate al suo fondatore. “Franco Salvatore – ha aggiunto – è stato un visionario. Solo con la sua mente brillantissima si poteva pensare di ideare e costruire una struttura che poi è diventata un centro di eccellenza nazionale e internazionale. Già è difficile farlo in Italia, farlo a Napoli era un’impresa quasi impossibile. Solo Lui ci poteva riuscire“.
È un’iniziativa “presa dai nostri soci – ha evidenziato l’amministratore delegato del Ceinge, Mariano Giustino – che noi abbiamo sostenuto con entusiasmo perché Franco merita questo evento e questo risultato”. Visibilmente emozionato e davanti a una platea numerosa – composta tra gli altri dal presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, dall’assessora regionale alla Ricerca Valeria Fascione, dall’ex rettore della Federico II Guido Trombetti, dal rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro, dalla direttrice generale dell’Azienda ospedaliera dei Colli Anna Iervolino, dalla presidente della Scuola di Medicina e chirugia della Federico II Maria Triassi, dal presidente del consorzio inter-universitario BioGeM Ortensio Zecchino, e dalla presidente del Tribunale di Napoli Elisabetta Garzo – Franco Salvatore ha ringraziato tutti quelli che hanno accompagnato il suo lungo percorso definendo “una soddisfazione” quella di avere il suo nome “aggiunto ad un nome prestigioso come quello del Ceinge”. E ha voluto ricordare un evento in particolare: “La visita della professoressa Rita Levi Montalcini che è stata qui non solo per vedere il Ceinge ma soprattutto perché si è firmato un’intesa di ricerca tra il suo istituto di ricerca di Roma e il Ceinge stesso”.
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