Giudicato inoperabile, paziente di 58 anni, affetto da ernia primitiva perineale, sottoposto a un delicato intervento di chirurgia robotica con una tecnica avanzata mai descritta nella letteratura scientifica. La procedura è stato effettuata presso la UOC di Chirurgia Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – Ospedale Monaldi. Giovanni (nome di fantasia) soffre della sindrome di Ehlers-Danlos, una malattia genetica che provoca una lassità eccessiva dei tessuti e, a causa di questa particolare patologia, negli anni, è stato costretto a sottoporsi a oltre 20 interventi chirurgici. Di recente, aveva sviluppato una rarissima ernia perineale primitiva che aveva provocato lo scivolamento dell’intestino verso gli arti inferiori. Una condizione particolarmente invalidante che aveva creato complicazioni e costretto il paziente a diversi accessi in pronto soccorso. L’unica cura possibile era quella di sottoporsi a un ulteriore intervento chirurgico. Una procedura estremamente complessa, al punto che gli era stato detto, in altri centri, che non poteva essere operato a causa non solo della particolare sede chirurgica, ma anche per gli esiti cicatriziali dei numerosi precedenti interventi. Il Direttore della UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale Monaldi, Diego Cuccurullo, insieme al suo team, ha preso in carico Giovanni e ha studiato il caso. Grazie alla pluriennale esperienza nelle procedure di chirurgia robotica, è stata effettuata una riparazione millimetrica dell’ernia impiegando una tecnica mai descritta in letteratura che ha ridotto al minimo l’invasività dell’intervento, garantendo al paziente una ripresa rapida e completa. «L’Ospedale Monaldi ha una lunga tradizione nel campo della chirurgia robotica che coniuga esperienza e tecnologie avanzate per trattare casi che, una volta, erano considerati impossibili. Questo intervento rappresenta un passo in avanti per l’intero campo della chirurgia robotica. L’Unità di Chirurgia generale del Monaldi, che forma chirurghi provenienti dall’Italia e dall’Europa, è specializzata nel trattamento chirurgico della parete addominale ed è un punto di riferimento per le tecniche laparoscopiche e robotiche», è il commento di Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.