La favola di pace del soldato Martin Adler e i suoi bambini di guerra è arrivata a Napoli. “Rivedrò il Vesuvio come il 21 marzo 1944, quando sbarcai in Italia” le sue emozioni. E ancora i racconti di una Napoli che non c’è più ma che è entrata nel cuore di Martin come tutta l’Italia. Come quei tre bambini bambini bolognesi che salvò e fotografò nel 1944 e che ha ritrovato lo scorso Natale grazie al giornalista e scrittore italiano Matteo Incerti che ha rilanciato l’appello della figlia Rachelle.
Piazzetta Aldo Masullo, con la libreria Iocisto ha vissuto un momento a suo modo storico grazie alla presentazione del libro di Matteo Incerti “I bambini del soldato Martin“. Al fianco dell’autore il 97enne Martin Adler, giunto alla fine del suo tour nelle città italiane che hanno fatto parte del suo passato.
Un vasto pubblico di tutte le età ha assistito a qualcosa di più prezioso di una semplice presentazione. Martin, con simpatia e vivacità, ha raccontato molti eventi della sua vita: dalle sue prime esperienze nell’esercito a soli vent’anni, all’incontro con i tre bambini che non ha mai dimenticato; dalle divertenti avventure romantiche con le donne incontrate, fino al matrimonio con l’amore della sua vita. Ha parlato di paure, emozioni, soprattutto di destino e un pizzico di fortuna che l’ha salvato più volte dalle situazioni più difficili. Il tutto è stato accompagnato dal talento di Claudia Federica Petrella, che ha letto alcuni episodi raccontati nel libro, e di Francesca Curti Giardina e Nicola Campanile, con i loro interventi musicali di canzoni napoletane a cui tutti hanno partecipato con gioia.
Ma ciò che più ha riempito il cuore del pubblico presente sono state delle vere e proprie dimostrazioni di amore: per la vita, che Martin trascorre sorridendo, facendo battute, divulgando messaggi di pace. La vita che da giovane, in guerra, gli ha dato tanta paura, tanti incubi che ancora non vanno via, ma anche quella che ha dedicato incessantemente ad aiutare il prossimo; per la famiglia, che ha accompagnato Martin durante questo viaggio nei ricordi e che si è stretta intorno a lui, soprattutto sua moglie, Elaine, che non ha smesso di stringergli la mano, di abbracciarlo, e di guardarlo con gli occhi dolci e luminosi come se fosse appena iniziata la loro storia d’amore; e infine, amore per la voglia di raccontare, quella di Matteo Incerti, che ha compiuto un miracolo di ricerca e documentazione, che si è commosso nel ritrovare i tre bambini fotografati da Martin, che ha scavato nella memoria dell’ex soldato trovando una storia incredibile, da far conoscere a tutti.
“Il 9 Dicembre 2020 ho trovato su Facebook l’appello di sua figlia Rachele in cui chiedeva di trovare i tre bambini della foto – racconta Incerti – L’ho contattata subito, tre giorni dopo il post è diventato virale e in poco tempo grazie ad alcune segnalazioni siamo riusciti a trovare i tre bambini realizzando il sogno di Martin. Abbiamo coltivato con passione questa storia e ho trovato incredibile che si intrecciasse anche con Napoli!”
Poi spazio al protagonista, il soldato Adler: “Voglio che la gente di Napoli condivida l’amore per sempre, perché l’amore vince sempre sull’odio. Amo questa città, ha fatto parte di un pezzo della mia vita e oggi, venendo senza la paura della guerra, desidero che le persone capiscano il mio messaggio di pace”. Durante la guerra disegnava e scattava fotografie per superare l’orrore della quotidianità:”Sì, sono cose che mi hanno aiutato nei momenti più difficili, per dimenticare ciò che vedevo. Ancora oggi mi diverto a fare disegni ironici anche da regalare alle persone, soprattutto mi piace disegnare belle donne!”
La presentazione si è conclusa con il firmacopie del libro, i saluti calorosi e le battute di Martin alle persone che volevano conoscerlo di persona. Tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo organizzativo della libreria indipendente Iocisto che è riuscita a creare un evento magico. Grande anche la testimonianza di solidarietà: erano presenti gli alunni della Scuola nel Bosco di Siano, destinataria di una parte dei diritti del libro, e l’associazione ‘N Sea Yet Onlus di Napoli, destinataria delle donazioni dei disegni di Martin.
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