Un live set esclusivo, dall’electro con influenze black all’indie pop, con contaminazioni afrobeat: a far vibrare la dancehall del Dum Dum Republic arrivano i Fiori di Cadillac, sabato 3 luglio start ore 17, la band di origine salernitane, il cui djset in spiaggia fa da preview al tour 2021. Una selezione esclusiva immaginata sulla filosofia del Dum Dum, in cui non potrà mancare “Water No Get Enemy” di Fela Kuti, rivoluzionario, cantante, compositore e attivista per i diritti umani, inventore del genere musicale dell’afrobeat, fra i più influenti artisti africani del XX secolo. “Fela Kuti è un mito e questo brano è il nostro tributo al Dum Dum, che si esprime sempre a favore delle minoranze e per la pace – spiegano i Fiori di Cadillac – È una canzone che parla di rivoluzione e di ribellione del popolo africano, un classico e noi siamo felici di poter esprimere un messaggio di libertà proprio qui dal Dum Dum”. Un pianoforte, suoni sintetizzati, una chitarra, una batteria: da questa combinazione nasce il progetto Fiori di Cadillac. Lo scorso maggio la band ha pubblicato una speciale Live Session registrata nell’ex Cava Mineraria di Erchie, borgo marinaro di soli 121 abitanti situato in Costiera Amalfitana: un luogo abbandonato, simbolo di una produttività ormai in stallo, ma anche posto in cui la forza dirompente della natura si incontra e si scontra con l’opera dell’uomo. A fare da scenografia al live set anche Portobello Dum Dum, i mercatini eco-friendly, in linea con la filosofia green ed ecosostenibile del Dum Dum Republic, ma anche spazio aperto alla creatività e alla fantasia dirompente dei giovani designer. In attesa del concerto di Dente, tra le guest del cartellone di questo mese, domenica 4 luglio alle ore 17, invece, il beach club si trasformerà nella factory a cielo aperto, tra la performance di pittura dal vivo di Faderica, illustratrice salernitana, accompagnata dalla Patchanka made in Puglia di Tuppi Dj, appuntamento cult delle estati dell’happy island del Cilento. Un live set scanzonato ed ironico. A scandire il ritmo solo la musica, sempre ricercata ed alternativa, in un’architettura di divertimento che punta all’irriverenza, in cui il funk recupera il significato originario nello slang degli afroamericani: un funky, quindi, “sexy”, “sporco”, “attraente” ma anche “autentico”, originale e libero da inibizioni. Funky che si fonde ad hip hop, suoni vintage con selezioni in vinile, swing pop, reggae nella ricerca sonora di Tuppi Dj. Ideatore della one-night “Funkers”, Tuppi organizza feste dove il suono vintage si mescola al nuovo millennio, selezionando vinili della Stax e Motown passando per Ubiquity e Def jam, Trojan, fino a Strictly Rithm, Salsoul, Ibadan.Tuppi Dj usa il microfono per rappare e cantare e le mani per scratchare: è esuberante e divertente, sarcastico e riflessivo. Una narrazione cantata e rappata, violentando con lo strumento dell’hip hop la classica canzone italiana per adattarla a questi tempi di incertezze esistenziali. “Italiano superfunk. Dalle strade al mainstream, con un piede sull’asfalto e l’altro sui sofà degli studi buoni della tv, la vita di un dj hip hop non potrà mai essere scontata, lineare, inquadrabile in categorie utili a scaffali di negozi – racconta di Tuppi il critico Gaetano Occhiofino – E’ l’opinione di un b. boy che rivendica il sacrosanto diritto al party, da difendere con la lotta come insegnano i maestri. E’ la raccolta rap e riccioluta dell’intrattenitore con la bocca al microfono, una mano sul piatto e l’altra sul cuore, a cantare commosso l’inno internazionale del funk”. Una carriera iniziata a soli 13 anni, come dj e scratcher, passando per il club Fez di Nicola Conte, i dischi di Zona 45 e Pooglia Tribe, innumerevoli selezioni dalle radio alle spiagge pugliesi, nei club italiani. Dall’amore per la strada degli hip hoppers di Bari fino a “Viva Radio 2” con Fiorello. La composizione delle musiche per lo spettacolo itinerante Voci nel Deserto, l’esperienza in teatro nello spettacolo teatrale “AMO” con Serena Dandini e Neri Marcorè e ancora in tv nel programma satirico “B.R.A. Braccia Rubate all’Agricoltura”, il palco con Paolo Belli e la sua Big Band, Tuppi prosegue sulla scena con la pubblicazione dell’album Greatesthitz, un concentrato multivitaminico di suoni “antichi” e temi moderni, con strutture ritmiche antitetiche, sintesi di parole che fanno rima con precarietà, Italia, funk, tasse, casse, joint, con grande forza espressiva. Nel 2015 esce “Jockey”, una canzone dedicata al mondo dei Disc Jockey. Il primo estratto di un nuovo progetto di tre tracce, in collaborazione con il producer Syncro, intitolato “Un.Ep”. Nel 2016 inizia la collaborazione con Roy Paci nel progetto “Combo Solar”.
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