«La collaborazione tra Regione e Comune è un presupposto fondamentale per sostenere lo sport nella nostra città. Il dialogo tra le istituzioni deve funzionare. E’ successo con le Universiadi, ma con lo stadio Collana no. Sarebbe importante che lo storico stadio del Vomero, di proprietà della Regione, sia di nuovo gestito dal Comune. Va restituito definitivamente alla gente». E’ questa la proposta lanciata da Gianluca Daniele, segretario generale Slc Cgil Napoli, emersa durante il convegno ‘Lavori e diritti nel mondo dello Sport’, che si è svolto al Roof Garden dell’Ippodromo di Agnano. Il mondo dello sport chiamato a convegno dal sindacato, ma questa volta non per discutere di risultati agonistici, piuttosto di tutela, laddove ci si trova di fronte a un caleidoscopio di figure professionali: dall’istruttore iperspecializzato al volontario, dall’inserviente al genitore-allenatore, dal dirigente che presta la sua opera gratuitamente alle più varie forme di prestazioni professionali. In Italia numeri impressionanti: 70.000 tra società e società dilettantistiche, 15 milioni di persone che praticano discipline sportive, 6 milioni che praticano sport saltuariamente, 1 mln di addetti che svolge attività negli impianti. Il tutto che vale un 4% lordo di pil.
Lo sport al centro di un dialogo costruttivo:«Lavoriamo per salvaguardare i nostri impianti: il protocollo firmato con il Coni va proprio in questa direzione – spiega l’assessore allo Sport del Comune di Napoli, Emanuela Ferrante – Abbiamo finalmente dei fondi a bilancio dopo tanti anni e possiamo sostenere le attività con maggiore sostegno. Abbiamo candidato Napoli come capitale europea dello sport nel 2026. Siamo pronti ad ospitare grandi eventi. Lo abbiamo dimostrato con la mezza maratona e il Giro d’Italia, appuntamenti che sono un traino importante. Continueremo così nei prossimi mesi». Il tutto in una latitanza del governo “che non esprime un ministro per lo sport. Relativamente al Pnrr Napoli per lo sport ha avuto possibilita di partecipare dei bandi per 11 mln euro rispetto a centinaia milioni di euro aper ltri settori. Questo fa capire quanto lo sport non conti nulla a livello governativo”. L’assessore al lavoro, Chiara Marciani ha sottolineato la necessità “di aiutare e garantire i lavoratori dello sport. Apriremo un tavolo di confronto con il sindacato come abbiamo fatto per altre categorie”. Il confronto, moderato dal giornalista Pasquale Tina, ha visto le introduzioni di Gisberto Rondinella (Slc Cgil Napoli) e gli interventi di Pier Luigi D’Angelo (Presidente Ippodromi Partenopei), Riccardo Villari (Presidente Tennis Club Napoli), Lucio Giacomardo (avvocato Diritto dello sport), Maurizio Pupo (Segretario Generale CUS Napoli), Massimiliano Palmentieri (Pala Veliero), Alessandra Luvino (Direttrice Generale Rhyfel Village). Le conclusioni sono state affidate a Gianluca Daniele (Segretario Generale Slc Napoli), Chiara Marciani (Assessore al Lavoro del Comune di Napoli) ed Emanuela Ferrante (Assessore allo Sport al Comune di Napoli). Al netto del riconoscimento della figura anomala del lavoratore sportivo, emerge in ogni caso la necessità di un sistema di monitoraggio per garantire adeguate prestazioni contrattuali, che faccia emergere il nero e renda più trasparente il rapporto di lavoro. La problematica dell’impiantistica sportiva è stata sollevata dal presidente del Tennis Club Villari. Quella dei costi di gestione e dell’inquadramento della figura del lavoratore sportivo dal segretario generale del Cus Napoli Maurizio Pupo.