“Abbiamo dei pezzi di spiagge nel nostro paese che sono completamente inaccessibili ai cittadini normali. Mi riferisco a località dove i costi degli ombrelloni arrivano anche a 100, 150 euro. Ma le spiagge sono beni pubblici. Tutti i cittadini dovrebbero poter accedere a costi non dico regolamentati ma almeno che possano essere rispettosi del livello di paga di tutti gli italiani”. Per questo è “doveroso intervenire su questa materia. Basta rinvii, bisogna farlo assolutamente”. È netta la posizione di Udicon Emilia-Romagna, l’associazione dei consumatori regionale, sul tema delle concessioni balneari. A tal proposito il presidente dell’associazione, Vincenzo Paldino, spiega alla ‘Dire’: “Abbiamo il patrimonio più bello del nostro paese che sono le spiagge, deve essere regolamentato”. L’idea alla base è che quello balneare “non deve essere un settore chiuso”, per riuscire a dare ai cittadini “servizi di qualità al giusto prezzo”.
Per questo servono “bandi trasparenti che tengano conto degli investimenti e delle professionalità acquisite, ma che diano una possibilità anche a imprenditori che fino ad ora non hanno avuto la possibilità di farlo di potersi inserire”, suggerisce Paldino. In parallelo, bisogna “far pagare gli oneri anche in base alla redditività che ha uno stabilimento in una zona, in modo tale da far pagare in modo proporzionale le imposte e le tasse”. Insomma, evitare che la materia diventi “appannaggio di pochi” e anzi possa essere gestita “sprigionando la stupenda imprenditorialità che abbiamo nel nostro Paese”, rispettando però “il libero accesso da parte dei cittadini a un servizio a costi contenuti, che possa essere agibile per tutti, senza vedere zone d’Italia dove per prendere un ombrellone devi pagare 100 euro”. Il tutto avrebbe “una ripercussione positiva nei cittadini-consumatori che ogni anno affollano le nostre spiagge”, conclude il presidente di Udicon Emilia-Romagna.
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