Trapianto di cuore al Monaldi salva la vita a un medico napoletano. Michele (nome di fantasia) è un medico napoletano di 60 anni che, a causa di una Cardiomiopatia dilatativa definita idiopatica perché senza una causa specifica, ha dovuto, da un giorno all’altro, cambiare abitudini di vita e confrontarsi con la malattia da una nuova prospettiva. Lui che, fino ad ora, i pazienti li curava, è diventato a sua volta paziente. Una situazione difficile da affrontare per il 60enne, fisico allenato e sportivo da sempre, che è stato costretto a rallentare il passo. La patologia cardiaca, infatti, aveva compromesso definitivamente la funzionalità del suo cuore. Una condizione che, negli anni, lo aveva portato all’impianto di defibrillatori e a numerosi ricoveri per fibrillazione ventricolare. Quando i medici gli hanno detto che sarebbe stato necessario un trapianto, per il 60enne è stato un duro colpo da digerire. Grazie a una presa in carico multidisciplinare e totale che vede coinvolto il Centro trapianti di cuore del Monaldi, con il supporto del dipartimento Medico e Cardiologico dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, è iniziato un percorso di cura e di accettazione della patologia. Fino a che la scorsa settimana, mentre era a casa, Michele non ha ricevuto una telefonata. Doveva venire in ospedale quanto prima perché era arrivato un alert su un organo potenzialmente compatibile. In poco tempo il 60enne è stato ricoverato e sottoposto a tutti gli esami preliminari. Intanto l’equipe per il prelievo è partita per effettuare una valutazione dell’organo. Una volta dato l’ok al trapianto è iniziata la procedura chirurgica vera e propria che è andata a buon fine. Dopo un breve ricovero in terapia intensiva, infatti, per Michele è già stato disposto il ritorno in reparto di degenza ordinaria dove proseguirà il decorso post operatorio fino alla dimissione. «Grazie all’indiscussa professionalità del nostro personale assicuriamo ai nostri pazienti assistenza di eccellenza attuando protocolli multidisciplinari per una presa in carico globale. Il mio pensiero va alla famiglia del donatore che voglio ringraziare perché, grazie a questo gesto d’amore, è stato possibile, ancora una volta, salvare vite» è il commento di Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.
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