Debutta al teatro Sannazaro venerdì 9 febbraio (in scena fino a domenica 11) Via senzamore 23 di Gianni Solla con Giuseppe Gaudino diretto da Giuseppe Miale di Mauro. Produzione Nest Napoli Est Teatro e Caracò Teatro.
Gaetano è un impiegato del catasto di Napoli. Vive al Vomero, un quartiere che non gli appartiene e ha trascorso la sua vita tra visure e planimetrie. Una notte decide di accatastare anche la sua esistenza, in un podcast che registra da solo mentre nell’altra stanza c’è una persona che lo aspetta, a cui di tanto in tanto si rivolge. Uno spettacolo di teatro contemporaneo su un uomo solo che prova a non esserlo, tra risate, malinconie e un pizzico di follia che sono la vita. Se non altro, quella di Gaetano.
Gianni Solla sul suo testo dice:
Il comico e il tragico vengono dallo stesso impasto, sono chiavi attraverso le quali gli spettatori dànno accesso al proprio corpo, per scuoterli con il riso, per farli vibrare nei momenti più intensi. Quando ho cominciato a scrivere Via Senzamore 23, avevo in mente il buio che precede lo spettacolo. Per me era già rappresentazione. È lo stesso buio che precede la creazione dell’uomo, e la luce di scena è la verità. Il protagonista si chiama Gaetano, l’ho immaginato come l’ultimo essere umano rimasto sulla terra e dal suo racconto è possibile mappare ogni singolo uomo che abbia camminato su questa terra perché tutti i disperati si assomigliano.
Note di regia di Giuseppe Miale di Mauro
Gaetano è un impiegato del catasto di Napoli, convinto che i luoghi che abitiamo finiscano per abitarci. Vive al Vomero, un quartiere che non gli appartiene. Non ha fatto granché per abitarci, ha solo ereditato la casa dei nonni quando aveva 35 anni. Ha trascorso la vita tra visure e planimetrie, accanto al suo fido collega Sabatino Acampora, il quale, a differenza sua, conosce a memoria ogni strada, ogni civico, la storia di ogni condominio: conosce Napoli come dovrebbe essere e non com’è. In scena lo incontriamo durante una notte in cui decide di accatastare la propria esistenza in un podcast che registra da solo mentre nell’altra stanza c’è una persona che lo aspetta, a cui di tanto in tanto si rivolge per rassicurarla o confrontarsi. Il racconto è quello di un amore durato nel tempo, quello per una donna che gli ha cambiato la vita. In meglio? In peggio? Non è dato saperlo, l’unica cosa certa è che Gaetano quella donna non l’ha mai dimenticata. Relegato in un angolo del palco per cercare intimità ma anche per simboleggiare la sua condizione di vita, con le sue poche certezze, Gaetano comincia a sviscerare la sua esistenza fatta di episodi brillanti alternati a catastrofi esistenziali. Il tono del racconto è leggero, di quella leggerezza che fa sorridere ma che può stendere al tappeto quando si fa malinconica e struggente. Che sia un dramma questa storia, lo si capisce dopo, forse tornando a casa e ripensando a ciò che si è visto. Via Senzamore, 23 è il racconto di un uomo solo che prova a non esserlo. La dolcezza, il dolore, l’amicizia, le scelte drastiche dei genitori e l’amore che attraversano la vita di questo essere umano. Tra risate, malinconie e un pizzico di follia che sono la vita, se non altro quella di Gaetano.
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