Attesi il successo di pubblico e di critica riscossi dai quattro precedenti spettacoli proposti dalla rassegna Pompeii Theatrum Mundi al Teatro Grande del sito archeologico all’ombra del Vesuvio, giunge a Pompei, da venerdì 23 a domenica 25 luglio, sempre alle 21.00, La Cerisaie (Il giardino dei ciliegi) di Čechov nell’allestimento firmato dal regista Tiago Rodrigues che vede in scena, nel ruolo di Ljubov’ Andreevna Ranevskaja, l’attrice Isabelle Huppert.
Nella traduzione di Françoise Morvan e André Markowicz, in scena con Isabelle Huppert gli attori Isabel Abreu, Tom Adjibi, Nadim Ahmed, Suzanne Aubert, Marcel Bozonnet, Océane Cairaty, Alex Descas, Adama Diop, David Geselson, Grégoire Monsaingeon, Alison Valence, e i musicisti Manuela Azevedo, Hélder Gonçalves.
Le scene sono di Fernando Ribeiro; il disegno luci di Nuno Meira; i costumi di José António Tenente. Musica di Hélder Gonçalves (composizione) e Tiago Rodrigues (parole); il suono di Pedro Costa. Lo spettacolo – creato per l’apertura del 75° Festival d’Avignon, dove è stato accolto da autentiche ovazioni, ora al suo debutto in prima italiana – è in lingua francese con sovratitoli in italiano.
La magnetica Isabelle Huppert, una delle attrici più premiate del cinema, e l’autore, attore e regista portoghese Tiago Rodrigues, eccellenza della scena europea e prossimo direttore del Festival di Avignone, condividono il progetto di messa in scena di una delle più note opere di Anton Cechov.
“Ho sempre pensato che Il giardino dei ciliegi trattasse della fine”, ha detto Rodriguez; “prima come lettore e studente di drammaturgia e poi come attore ho sempre considerato l’ultima commedia di Checov come un dramma sulla fine delle cose e sugli addii. Mi sbagliavo, o meglio, credo che fossi nel posto sbagliato al momento sbagliato; come se non avessi avuto abbastanza esperienze di vita da poterla analizzare sotto la luce giusta. Oggi, dal mio punto di vista, posso affermare che Il giardino dei ciliegi tratta dell’inesorabile forza del cambiamento. Ed ancora Rodriguez “Mettere in scena Il giardino dei ciliegi nel 2021 significa parlare di un tempo di profonda ed invisibile mutazione sociale, un tempo abitato da personaggi che non capiscono che quello che loro chiamano straordinario rappresenta la nuova normalità. Mettere in scena Il giardino dei ciliegi vuol dire parlare di uomini e donne convinti di vivere qualcosa di unico che non è mai stato vissuto prima e raccontare uno straordinario momento storico, che parla dei dolori e delle speranze di un nuovo mondo che nessuno ha ancora pienamente studiato”.
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