Sarà proiettato questa sera, al Teatro Mercadante di Napoli, il film “La vita nuda”, il cui debutto in versione teatrale era previsto al Teatro San Ferdinando lo scorso 21 gennaio. L’opera è stata girata nel mese di febbraio al Teatro San Ferdinando dal regista Alfonso Postiglione. La sceneggiatura è tratta da alcune “Novelle per un anno” di Luigi Pirandello su drammaturgia di Antonio Marfella, Dario Postiglione e Alfonso Postiglione. Interpretato da Chiara Baffi, Marta Cortellazzo Wiel, Giandomenico Cupaiuolo, Gennaro Di Biase, Fabiana Fazio, Flavio Francucci, Lorenzo Parrotto. Le scene sono di Iole Cilento e Porziana Catalano, luci Angelo Grieco, costumi Giuseppe Avallone, sculture ossee Luca Arcamone, musiche Paolo Coletta, direttore della fotografia Rocco Marra, movimenti scenici Sara Lupoli. La produzione video è del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Mad Ertnetainment, produttore esecutivo Mosaicon. La vita nuda è una sorta di film-drama si articola in cinque storie pirandelliane, per ventitre personaggi, per sette attori. Tra i temi trattati nell’opera si evidenziano l’arte considerata grande risorsa e al tempo stesso mera illusione dell’uomo, il rapporto umano ossessivo con la morte, la visione post-umana della vita. Tra le righe del discorso, fanno capolino alcuni animali, latori di una memoria ancestrale, di uno stato puro del pensiero, che l’uomo moderno, forse, non è più capace di cogliere. La stesura delle Novelle per un anno di Luigi Pirandello ha accompagnato tutta l’esistenza di scrittore dell’autore siciliano. Il suo progetto ambizioso era di scriverne trecentosessantacinque, una per ogni giorno dell’anno. Si fermò a duecentocinquantasei, facendone, oltre che summa del suo percorso autoriale, una silloge di racconti paragonabile solo a notevoli precedenti come il Decamerone, le Mille e una notte. L’universo novellistico pirandelliano ha un carattere luminoso e plurimo. In più di quarant’anni di scrittura ininterrotta dell’autore siciliano, si assiste al sorgere e al tramontare di motivi narrativi nei contesti più vari. Dalla Sicilia ancestrale del primo periodo, ai racconti urbani e borghesi del periodo romano, fino ai titoli più visionari degli ultimi anni, testimoni di uno sguardo più rarefatto sull’esistenza.
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