Sarà conferito al regista Marco Bellocchio il Premio Internazionale Torquato Tasso, giunto alla seconda edizione, in programma sabato 18 novembre, alle ore 19, presso l’hotel Bellevue Syrene di Sorrento, nel corso di una cerimonia che sarà aperta dai saluti del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola.
A consegnare il riconoscimento, promosso dal Comune di Sorrento ed organizzato dall’Istituto di Cultura Torquato Tasso, presieduto da Luciano Russo, sarà il vincitore della passata edizione, l’attore e regista Toni Servillo, che per l’occasione interpreterà brani del Tasso e dal volume “L’utilità dell’inutile”, di Nuccio Ordine, esperto internazionale di letteratura rinascimentale recentemente scomparso.
A condurre la serata, Italo Moscati, giornalista, scrittore, regista e critico teatrale, cinematografico e televisivo, mentre la cantante Francesca Maresca per l’occasione interpreterà alcuni madrigali scritti da Tasso, oltre a brani del repertorio classico napoletano.
Figura di spicco internazionale, reduce dal recente successo di pubblico e critica per il film Rapito, artista complesso e proteiforme, regista e sceneggiatore cinematografico, pittore e principale animatore del progetto Bobbio Cinema, Marco Bellocchio attraversa la settima arte da sessant’anni: dall’exploit giovanile da enfant terrible de I Pugni in tasca (1965), vero e proprio culto della generazione cinefila post-neorealista, al cinema politico in presa diretta sul ’68 (La Cina è vicina, Discutiamo, discutiamo), dai poco astratti furori scagliati contro le aporie delle Istituzioni (Nel nome del padre, Marcia trionfale, L’ora di religione), ai ripieghi intimistici e al cinema di matrice psicanalitica, individuale e collettiva (Salto nel vuoto, Gli occhi, la bocca, La condanna, Il sogno della farfalla, ma anche il recente – straordinario – Marx può aspettare), giungendo all’esplorazione coraggiosamente poetica dei traumi della Nazione (il ‘caso Moro’ di Buongiorno, notte e il recentissimo serial Esterno, notte), l’opera del Maestro di Bobbio ha anche saputo attraversare gli umori controversi dell’epoca controriformistica in cui il Tasso visse, con lavori enigmatici e visionari come La Visione del Sabba (1988) e Sangue del mio sangue (2015).
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