Albarella: il ritiro classico fa volare il Napoli

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Eugenio Albarella, preparatore atletico, é intervenuto a Febbre a 90, trasmissione condotta da Francesco Marciano su Vikonos Web Radio/Tv. Ecco le sue dichiarazioni: ”Con Giampiero Ventrone ci legava un rapporto di stima, amicizia, fratellanza. Fin dal primo giorno al corso di Covercianlo, nel 1991, quando due giovani pionieri che avevano voglia e fame di imparare parteciparono al master, due napoletani che venivano dal Monza e dal Campania Puteolana, abbiamo condiviso la stanza per sei mesi, le ore notturne passavano nel crescere insieme. Giampiero mi mancherà moltissimo. Il Napoli? Devo dire la verità, logicamente non in questi termini ma mi aspettavo buoni risultati, nulla accade per caso. Il Napoli ha avuto una strategia metodologica in linea con le difficoltà del calcio di oggi, lo staff sfrutta il tempo a disposizione per poter incidere: nel ritiro precampionato il tempo giusto incide sui principi, per educare la squadra nelle linee guida dello staff e del tecnico, il grupo di lavoro ha ottimizzato queste possibilità. In più, pur avendo fatto complessivamente una mezza rivoluzione, all’interno dell’undici titolare ci sono stati pochi cambi, la qualità degli innesti ha fatto sì che quella azzurra oggi sia una squadra in condizione ed abbia uno spartito ben preciso. Bravo il Napoli, inoltre, a restare a Dimaro e a Castel di Sangro a fare il ritiro classico, preferendo privilegiare l’aspetto fisico e tecnico rispetto al marketing economico delle amichevoli di lusso in giro per il mondo. La cosa che mi piace sottolineare di questo gruppo è che ci sia tanta voglia di fare bene, di vincere, Amsterdam è stata una prova di maturità per tutta la squadra, mi auguro che questo sia solo l’inizio”.

 

 

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