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Calcio femminile, intervistiamo Valeria Pirone

Nella costellazione del calcio femminile sono tante le stelle che brillano, tanti i destini che si incrociano. Sempre più giovani si avvicinano a questo sport e imparano ad amarlo. In questo panorama, alcuni volti e alcune storie sono come stelle polari: indicano la direzione, fungono da esempio. Valeria Pirone è sicuramente uno di questi. Neo-capitano del Parma, senatrice della massima serie, indissolubilmente legata alla storia del Napoli Femminile. Ecco cosa ci ha raccontato.

 Hai scelto il Parma. Cosa ti ha colpito e convinto di questo progetto?

La storia e il prestigio di questa società non possono lasciare indifferenti. Mi è bastato parlare con il mister, con le compagne per capire quanto il progetto fosse interessante e meritevole. Per me poi è stata una nuova occasione per mettermi in gioco e affrontare nuove sfide professionali e personali.

Abbonamento unico per seguire entrambe le prime squadre, stadio “Tardini” anch’esso condiviso con la prima squadra maschile. Sono scelte significative, che fanno capire in che direzione viaggia la società…

Assolutamente sì. E’ una società entrata nel circuito del femminile perché ci crede fermamente e non semplicemente per avere una squadra da affiancare alla maschile. Il Presidente e tutti i coinvolti stanno dando il massimo per non farci mancare nulla e metterci nelle migliori condizioni possibili per affrontare la stagione.

Quali sono i vostri obiettivi per questa stagione, dove pensi possa arrivare questo Parma?

Non abbiamo obiettivi prefissati. Il nostro campionato è ogni domenica e cerchiamo di fare del nostro meglio partita dopo partita. La vittoria al “Tardini” nel derby contro il Sassuolo ci ha permesso di raccogliere i primi frutti del lavoro svolto finora.

Sei stata scelta come capitano di questo team. Te lo aspettavi? Cosa ha significato per te?

Ne sono felice e soprattutto onorata. Le mie compagne, confrontandosi fra loro e con il mister, hanno deciso di eleggere me capitano e Alessia Capelletti come mio vice. E’ stato quindi un attestato di stima da parte delle mie colleghe e questa penso sia la soddisfazione più grande.

 E negli ultimi anni le soddisfazioni non sono mancate. Dalla conquista di un posto fra le grandi d’Europa con la maglia della Roma, alla convocazione in nazionale dopo tanto tempo. Che emozioni hai provato nel tornare a vestirti d’azzurro?

Vestire la maglia della nazionale è il sogno di qualsiasi calciatrice e riuscirci è un onore e un motivo di orgoglio. Per me è stata una grande emozione e il coronamento del lavoro svolto quotidianamente. Aspettavo questa opportunità per mostrare le mie qualità e mettermi a disposizione della CT. Quando sono stata chiamata in campo, ho cercato di rispondere: “Presente”.

Sei napoletana di nascita e hai un record di presenze con la maglia azzurra: sei diventata un simbolo e una bandiera del Napoli Femminile. Riavvolgendo il nastro del tempo, quali ricordi porterai sempre con te di quegli anni?

I miei dieci anni al Napoli sono indimenticabili. Per una giocatrice partenopea scendere in campo per la propria maglia, per la propria gente e per la propria città è unico. In qualsiasi campionato e in qualsiasi squadra ho portato e porterò con me Napoli.

 

 

 

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