L’anno che volge al termine è stato per il Napoli Femminile come un lungo giro sulle montagne russe: nessuna squadra, probabilmente, ha vissuto tanti alti e bassi quanti le partenopee. Dall’abisso di un destino che sembrava già scritto, alla gioia della permanenza in massima serie, alle difficoltà nell’affermarsi in questa nuova stagione.
La svolta, dopo un inizio a dir poco opaco, giunge sul sorgere dell’anno, con l’arrivo in panchina di Alessandro Pistolesi. Da questo momento, il campionato prende una nuova piega e le azzurre acquisiscono la consapevolezza e la determinazione necessarie per giocarsela fino alla fine. L’epilogo è degno di una pellicola cinematografica e realizza la favola della Napoli in rosa. Neanche a dirlo, proprio nella stagione dell’addio a Diego Armando Maradona. La salvezza viene conquistata all’ultima giornata, all’ultimo respiro, riuscendo addirittura a strappare un punto ad una squadra da lotta Champions quale la Roma. E’ +2 sulla penultima San Marino Academy e pass staccato per la serie A 2021/22.
Quali gli ingredienti di questo traguardo? Al di là delle capacità dei singoli, è la coesione del gruppo a fare la differenza, assieme al cuore e alla passione messi in gioco non solo dalle giocatrici in campo, ma anche da coloro che fanno per lo più da spettatrici in panchina, solo apparentemente silenziose. Il mercato estivo “rompe” questa magia. Per alcune l’andar via nasce dall’esigenza, più che comprensibile, di trovare maggior spazio in campo. Per altre, è il fascino della grande piazza ad attirare (vedasi Huchet, Cafferata…). La società tenta di ricostruire ex novo, ma l’impressione che si ha è quella della fine di un ciclo, lì dove questo sarebbe dovuto essere soltanto all’inizio. E così in questo girone d’andata sembra riaffacciarsi l’abisso scacciato a maggio. Pochi i momenti di luce, che per fortuna danno alle azzurre l’ossigeno necessario per tenersi a galla: la vittoria con la Fiorentina e quella contro la Lazio, insieme al punto portato a casa contro un Hellas Verona davvero modesto. L’esonero di Pistolesi e l’arrivo della coppia Domenichetti-Castorina non cambia la sostanza. L’anno si conclude amaramente, con l’esclusione dalla Coppa Italia, in un girone in cui forse si sarebbe potuto raccogliere di più, e la sconfitta nel derby contro il Pomigliano.
In questa situazione, è Eleonora Goldoni la perla rara: capitano “sul braccio” e sul campo, trascinatrice e anima del gruppo. E’ lei che incarna il vero spirito partenopeo. Prima è fra le grandi protagoniste della salvezza, poi sceglie di prolungare il suo contratto, dichiarando a cuore aperto il suo amore per Napoli e dimostrandolo giorno dopo giorno. Di giocatrici come lei avrebbe bisogno ogni squadra. Arriva ora un nuovo anno e coincide con il girone di ritorno: undici match e un futuro da scrivere, un’altra salvezza da conquistare. Che per il Napoli Femminile il tempo sia circolare?
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